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I limiti del pianeta

La produzione di energia nel nostro pianeta è caratterizzata per la maggior parte dall’utilizzo di combustibili fossili.

L’utilizzo di tale fonte energetica, al di la delle opinioni, ci porta per ragioni oggettive a fare le seguenti considerazioni:

  • Si tratta di una fonte che presto o tardi si esaurirà;

  • Provoca emissioni in atmosfera di elementi inquinanti;

Sui tempi entro i quali tali fonti si esauriranno e sugli effetti delle emissioni inquinanti sulla salute delle persone e del pianeta, nonostante vi siano studi ed opinioni non sempre concordanti, con altrettanto buon senso e pragmatismo si è giunti alla conclusione che si deve individuare un’alternativa ai combustibili fossili  che riduca o elimini le conseguenze negative per la salute delle persone e del pianeta in cui viviamo.

Il problema è senza dubbio complesso, la ricerca ha compiuto sforzi notevoli, anche se i condizionamenti economici e politici pesano come gli interessi che li accompagnano.

Tali difficoltà, non fermano tuttavia il processo verso questa  “transizione” che si verificherà nel corso dei prossimi anni e a cui presto o tardi tutti i paesi si dovranno adeguare.

La strada è ormai tracciata da disposizioni, con nomi non sempre comprensibili che definiscono i principi ed i tempi entro i quali dovranno essere poste in essere le azioni necessarie per avvicinarci agli obiettivi sopra enunciati.

Le contromisure adottate

Ecco le disposizioni  generali:

Da tali disposizioni generali, sono state poi tratte le conseguenti disposizioni specifiche che sono di carattere territoriale, anche se su principi e linee guida uguali per tutti.

Esse quindi si declinano per territorio e vanno a toccare specifici argomenti interessati dai criteri guida citati in precedenza.

Nel caso per esempio della mobilità, che rappresenta uno di questi filoni, le disposizioni territoriali sono le seguenti:

Detti piani e disposizioni ormai individuano nella mobilità elettrica uno dei primi elementi cardine su cui agire. E’ di tutta evidenza tuttavia che esso non sarà l’unico, ma possiamo senza dubbio sostenere che sarà uno di quelli che toccheranno gli stili di vita, le abitudini e gli investimenti futuri di chi utilizza un qualsiasi mezzo di trasporto.

La transizione elettrica, nasconde molti ostacoli economici, infrastrutturali, ma soprattutto culturali.

Se viene affrontata come un male necessario, il rischio è che il rimedio sia peggiore del male.

Essa va conosciuta ed affrontata non solo come un problema da risolvere, ma come un’opportunità da cogliere.

 

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